Il suiseki nella NBSKE - classificazione

Il Suiseki nella NBSKE

L’Associazione NBSKE ha avuto da sempre, come scopo sociale dichiarato nello Statuto, la divulgazione in Europa del bonsai tradizionale giapponese e delle antiche arti a cui è legato. I suiseki hanno visto negli ultimi anni un aumento di interesse da parte dei Soci e l’Associazione vuole contribuire a divulgarne la conoscenza e la pratica, attraverso la didattica e riservando nelle proprie mostre nazionali e internazionali spazi autonomi dove esporli, nel pieno rispetto della tradizione giapponese, dove una pietra viene definita suiseki per le sue qualità tecniche (criteri estetici), spirituali (nobiltà del contenuto) e intellettuali (conoscenza dei riferimenti culturali del paese di origine).
In un momento storico in cui la naturale evoluzione dell’arte dell’apprezzamento delle pietre anche in Occidente sta determinando la nascita e la proposta di molteplici nomenclature, definizioni, linee guida, correnti di pensiero anche molto diversi da quelli delle culture orientali di origine, che si diffondono rapidamente attraverso canali social, pubblicazioni, siti Internet, la NBSKE desidera fornire ai propri Soci alcune indicazioni di base, avendo come associazione giapponese di riferimento la Nippon Suiseki Association.

A questo scopo, l’Associazione NBSKE ritiene che:

  1. Un suiseki è una pietra naturale, non manomessa in alcun modo.
  2. Un suiseki è una pietra che corrisponde ai criteri estetici tradizionali sviluppatisi in Giappone e solo in epoca relativamente moderna, a partire dal 1910, codificati in modo sistematico, in modo da differenziarli da altre tipologie di pietre (biseki, bonseki, chinseki, pietre fossili, pietre cinesi).
  3. Pur non essendo questa la sede in cui approfondire l’argomento, un suiseki nella tradizione giapponese è una pietra che in pochi tratti essenziali evoca un elemento presente nel mondo naturale (un paesaggio, una figura umana, un animale, ecc.) e in cui tutte le caratteristiche fisiche (forma, colore, superficie, durezza, patina) si accompagnano a quelle spirituali (sobrietà, solidità, tranquillità, modestia). I suiseki vengono pertanto classificati principalmente per forma, ma anche per colore, per superficie e per luogo di origine. 
  4. La classificazione per forma è proposta come una linea guida che riassume e organizza le forme fondamentali necessarie per una iniziale selezione delle pietre che si possano definire suiseki, che vengono quindi suddivisi in tre principali categorie: pietre paesaggio, pietre oggetto e pietre con disegni. Ogni categoria è ulteriormente suddivisa in sottocategorie, come dall’elenco che viene fornito. 
  5. Per l’esposizione di un suiseki sono richiesti alcuni requisiti minimi, come da tradizione giapponese:
    1. Una base adeguata, che tradizionalmente è costituita da un vassoio in ceramica o in bronzo, oppure da un daiza in legno. Se la pietra ha la giusta stabilità, essa può anche essere esposta su stoffe o cuscini.
    2. Un tavolo su cui posizionare il vassoio o la pietra nel suo daiza.
    3. Oggetti di accompagnamento, come shitakusa, tenpai, kakejiku, utilizzati per accentuare la stagionalità e il potere evocativo del suiseki.

In fase di allestimento di una mostra, gli oggetti ai punti 2) e 3) potranno essere diversamente abbinati, al fine di ottenere una maggiore armonia espositiva generale.

Classificazione del suiseki 

La classificazione del suiseki, come attualmente definita in Giappone, viene effettuata in base ad alcune caratteristiche: forma, colore, tessitura superficiale e luogo d’origine. 
Tutti questi parametri possono essere utilizzati al fine di apprezzare maggiormente il suiseki.


Classificazione per forma

La classificazione che segue divide i suiseki in tre categorie, a sua volta suddivise in sottocategorie. La nomenclatura viene fornita in italiano, in inglese e in giapponese.

1. Pietre paesaggio – Landscape stones – Sansui keijo seki

1.1 Pietre montagna – Mountain stones – Yamagata ishi
1.1.1 Pietre montagna a veduta distante – Distant mountain view stones – Toyama ishi
1.1.2 Pietre montagna a veduta ravvicinata – Near mountain view stones – Kinzan seki
1.1.3 Pietre montagna a un singolo picco – Single peak mountain stones – Koho seki
1.1.4 Pietre montagna con due picchi – Twin peak mountain stones  – Soho seki
1.1.5 Pietre montagna con tre picchi – Triple peak mountain stones – Sampo seki
1.1.6 Pietre catena montuosa – Multiple peak mountain stones – Rempo seki
1.1.7 Pietre montagna con ghiaccio e neve – Snow-covered mountain stones – Sekkei ishi
1.1.8 Pietre montagna con cascata – Mountain with waterfall stones – Sangaku taki ishi 
1.1.9 Pietre montagna con ruscello- Mountain stream stones – Keiryu seki

1.2 Pietre cascata – Waterfall stones  – Taki ishi
1.2.1    Pietre cascata sottile – Thread waterfall stones – Itodaki ishi
1.2.2    Pietre cascata a fronte ampio – Sheet waterfall stones – Nunodaki ishi
1.2.3    Pietre cascata secca – Dry waterfall stones – Karedaki ishi  

1.3 Pietre altopiano – Plateau stones – Dan seki

1.4 Pietre pendio – Slope stones – Doha ishi

1.5 Pietre litorale roccioso – Shore stones – Isogata ishi
1.5.1 Pietre scogliera –  Reef stones – Araiso ishi
1.5.2 Pietre banco di sabbia – Sandbar stones – Hirasu ishi

1.6 Pietre roccia costiera – Coastal rock stones – Iwagata ishi

1.7 Pietre isola – Island stones – Shimagata ishi

1.8 Pietre grotta – Cave stones – Dokutsu ishi

1.9 Pietre riparo – Shelter stones – Yadori/amayadori ishi

 1.10 Pietre tunnel – Tunnel stones – Domon ishi

 1.11 Pietre pozza – Waterpool stones – Tamari ishi

 1.12 Pietre lago –   Lake and mountain stones – Mizutamari ishi

2. Pietre oggetto – Object stones – Keisho seki

2.1 Pietre a forma umana – Human-shaped stones – Sugata ishi

2.2 Pietre a forma animale – Animal-shaped stones – Dobutsu seki
2.2.1 Pietre a forma di pesce – Fish-shaped stones -Uogata ishi
2.2.2 Pietre a forma di uccello – Bird-shaped stones – Torigata ishi
2.2.3 Pietre a forma di insetto – Insect-shaped stones – Mushigata ishi

2.3 Pietre capanna – House-shaped stones – Yagata ishi

2.4 Pietre capanna con il tetto di paglia – Thatched hut  stones – Kuzuya ishi

2.5 Pietre a forma di ponte – Bridge-shaped stones – Hashi ishi

2.6 Pietre a forma di barca – Boat-shaped stones – Funagata ishi

3. Pietre con disegni – Pattern stones – Mon’yo seki

3.1 Pietre con disegni di figure umane – Human pattern stones – Jimbutsu mon’yo seki

3.2 Pietre con disegni di figure di animali – Animal pattern stones – Dobutsu mon’yo seki

3.3 Pietre con disegni di figure di piante – Plant-pattern stones – Kigata ishi
3.3.1 Pietre crisantemo – Chrisanthemum stones  – Kikumon seki/Kikka seki
3.3.2 Pietre del prunus fiorito – Japanese plum-blossom stones – Baika seki
3.3.3 Pietre con disegni di foglie – Leaf-pattern stones – Hagata ishi
3.3.4 Pietre con disegni di erba –  Grass-pattern stones – Kusagata ishi
3.3.5 Pietre con disegni di frutti – Fruit-pattern stones – Migata ishi

3.4 Pietre con  paesaggio disegnato – Landscape pattern stones – Tochino mon’yo seki

3.5 Pietre con fenomeni celesti – Celestial pattern stones – Gensho seki
3.5.1    Pietre con disegno della luna – Moon-pattern stones – Tsukigata ishi
3.5.2    Pietre con disegno del sole – Sun-pattern stones – Higata ishi
3.5.3    Pietre con disegno di stelle – Stars-pattern stones – Hoshigata ishi

3.6 Pietre con fenomeni atmosferici – Weather-pattern stones – Tenko seki
3.6.1    Pietre pioggia – Rain-pattern stones – Amagata ishi
3.6.2    Pietre neve – Snow-pattern stones – Yukigata ishi
3.6.3    Pietre lampo – Lightening-pattern stones  – Raiko seki


Classificazione per colore

Quando in un suiseki il colore della pietra assume una specifica rilevanza, esso può essere aggiunto alla classificazione per forma. I colori più apprezzati sono scuri e profondi e a volte possono suggerire particolari momenti stagionali o della giornata, come alba, tramonto, notte, evocare l’autunno o la primavera.

1.   Pietre nere (Black stones – Kuro ishi)

2.  Pietre nero corvino (Jet Black stones – Maguro ishi)

3.  Pietre rosse (Red stones – Aka ishi)

4.  Pietre blu (Blue stones – Ao ishi)

5.  Pietre viola (Purple stones – Murasaki ishi)

6.  Pietre giallo dorate (Golden-yellow stonesOgon seki)

7.  Pietre giallo rosse (Yellow red stones – Kinko-seki)

8.  Pietre cinque colori (Five-color stones – Goshiki ishi). Queste pietre sono tradizionalmente una miscela di rosso, di giallo e verde insieme a grigio, blu, viola, bianco, nero.

9.  Pietre rosso carminio (Crimson stones – Beni ishi). In questo caso si tratta si tratta di piccole inclusioni color rosso carminio, non di un colore generale della matrice della pietra.


Classificazione per tessitura superficiale

La classificazione della trama superficiale di un suiseki non deve essere confusa con la classificazione delle pietre con disegni. Per tessitura superficiale di una pietra si intende la particolare trama sulla superficie, creata dai diversi processi di erosione, che danno origine a pietre a volte estremamente lisce oppure erose e ruvide, maggiormente apprezzate.  Un esempio molto noto è la tessitura a buccia di pera (Nashiji-hada) così chiamata perché simile alla buccia delle pere giapponesi, caratteristica di alcuni suiseki raccolti nel fiume Seta ma non solo. A sua volta questa particolare tessitura, nella sua rara e altamente apprezzata variante dorata, può essere definita kin’nashiji ishi o “golden pear skin”.

Pur non essendo sempre applicabili a pietre di origine geologica non giapponese, si elencano i principali tipi di tessitura superficiale definiti in Giappone, con una breve descrizione.

  1. Superficie a pelle di serpente (Snake-pattern texture – Jagure). Le pietre definite Jagure hanno rientranze e sporgenze irregolari sulla superficie, che suggeriscono i movimenti contorti di un serpente. 
  2. Superficie con piccoli buchi (Pit-mark texture – Sudachi). Si riferisce a una trama con molti buchi rotondi di 1-2 mm di diametro. 
  3. Superficie a chicco di riso (Rice grain texture -Beiten-moyo). Si riferisce a una superficie con piccole protuberanze delle dimensioni di chicchi di riso. 
  4. Superficie con solchi (Wrinkles texture – Shun / Shiwa). Una superficie Shun presenta profonde pieghe e solchi ed è tipica delle pietre Furuya e a volte del palombino italiano. Quasi sinonimo è il termine shiwa, che indica la presenza di intricati e sottili solchi sulla superficie della pietra. 
  5. Superficie a rete aggrovigliata (Tangled-net texture – Itotake). Una trama in cui il quarzo crea linee orizzontali e verticali irregolari come una intricata rete di fili è chiamata Itokake (rete) o Itomaki.
  6. Superficie a pelle di pera (Pear skin texture – Nashiji-hada). Si riferisce alla presenza di innumerevoli punti sulla superficie, come la buccia di una pera giapponese. 
  7. Superficie Occhio del drago (Dragon eyes texture – Ryûgan). E’ caratterizzata dalla presenza di inclusioni di quarzo o calcite sulla pietra, che a volte formano macchie bianche ma anche cascate e ruscelli.
  8. Superficie Saba. Si usa spesso con le pietre crisantemo, quando la parte friabile di una pietra naturale di un fiore di crisantemo viene rimossa dall’erosione, in modo che appaia il centro dei petali. Il termine consueto Sabahana designa questo stato di Saba sulle pietre con fiori di crisantemo. E’ anche usato per pietre in cui l’erosione ha agito nel sottosuolo, scavando profondamente la pietra e creando caverne e grotte.


Classificazione per luogo di origine

Per ultima ma non certo ultima in ordine di importanza, l’indicazione del luogo di origine è in Giappone la più importante connotazione di un suiseki, in quanto specificare il luogo di raccolta può da solo dire molto delle qualità, estetiche e geologiche, di un suiseki. E’ possibile, quindi, che una pietra giapponese sia classificata da un collezionista giapponese con il solo luogo di origine, a cui segue (non obbligatoriamente) tessitura, colore e forma. 

Non è possibile indicare in questo contesto i quasi 200 luoghi di raccolta giapponesi, a cui si aggiungono quelli italiani ma anche di altri paesi stranieri. Si invitano comunque i Soci ad indicare sempre il luogo di origine di una pietra, con la minore approssimazione possibile.